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Salve, signore della rosa – innamorato della Borroni, la bella, la rara, la prima presentatrice della televisione italiana, la rosa gentile. Salve, maestro.
Se domandavano a me, quelli di Stoccolma, avrei detto: ma sia dato a Umberto Eco, a nome delle semiotiche, del narrare aneddoti, del fare tecnico, del suonare il flauto, della sapienza e dell’ironia: e anche del narrare. Chi più di lui diligente, attento, sempre presente a lezione, sempre attorniato dai migliori, a seguire tesi difficili e ben fatte? Chi più di lui severo e ridente, maestro della ricerca e della didattica?
Porca miseria, non mi aspettavo che andasse via adesso.
L’ho incontrato la prima volta poco dopo il 1950, io ero forse in prima liceo, o prima, avevo 16 anni.
Eravamo al passo Falzarego, immersi nella neve alta, giovani raccolti per quindici giorni in ritiro da tutta Italia con l’Azione Cattolica dei...